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Giugno Antoniano 2024, gli eventi della seconda settimana, da domani 28 maggio a domenica 2 giugno

Seconda settimana delle manifestazioni del Giugno Antoniano 2024, con un cartellone interessante sia sul versante culturale che spirituale.

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Giugno Antoniano, il 28 maggio apertura della mostra “Umiltà e intensità nel realismo nei ‘miracoli antoniani’ di Enrico Schiavinato”

In occasione delle celebrazioni del Giugno Antoniano, la Veneranda Arca di S. Antonio espone all’interno della Cappella di S. Caterina della Basilica del Santo i due Miracoli Antoniani dipinti dal maestro padovano Enrico Schiavinato: il Miracolo del piede risanato e il Miracolo del bambino affogato.

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Al via la 18° edizione del Giugno Antoniano, da venerdì a domenica i primi eventi tra cultura e spiritualità

Venerdì apre metaforicamente i battenti il Giugno Antoniano 2024, la rassegna tra devozione e cultura, arte e musica in onore di sant’Antonio di Padova.

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Gigli contro il tiranno, il Giugno Antoniano 2024 usa parole di pace, solidarietà e giustizia in un mondo di egoismo e discordie

In un mondo sempre più incattivito da guerre e violenze, sordo alle richieste di pace e di solidarietà che prorompono da papa Francesco e da più parti della società civile in più aree del pianeta, chi meglio del famigerato tiranno Ezzelino da Romano, nel Medioevo incarnazione del male, e di un frate Antonio, affaticato dalla malattia ma tenace nello spirito, che lo affronta, potevano rappresentare il tema del Giugno Antoniano 2024?

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L’amicizia al tempo dei social e l’attualità del messaggio antoniano

Si intitola “Amico, custode dell’anima” la riflessione che questo mese il rettore della Basilica del Santo, padre Antonio Ramina, propone sul «Messaggero di sant’Antonio».

Nei suoi Sermoni sant’Antonio scriveva: «Dire amico è come dire “custode dell’anima” e il termine viene da amare. A chi è amico di Dio viene manifestata talvolta una certa luce nella coscienza, una luce di interiore letizia...».

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Di quando la peste colpì Padova e il convento del Santo

Quattro anni fa imperversava nel mondo la pandemia da Covid-19, e in molti pensarono alle terribili epidemie dei secoli passati, ricordate da artisti e scrittori. Tra tutte, la famigerata peste descritta mirabilmente da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi, che si scatenò nel Nord Italia tra il 1630 e il 1631, decimando la popolazione e infuriando con particolare virulenza nelle città più popolose. Anche la Città del Santo ne venne colpita, e con essa la vita della comunità del Santo, ma non fu l’unica volta…

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