La liberazione di Padova (video-meditazione)

Realizzata in occasione della Tredicina 2017 - Giorno 12, domenica 11 giugno 2017

Il miracolo

In pochi anni, dopo la morte di Sant’Antonio, Ezzelino era diventato il padrone supremo delle principali città del Veneto: Verona, Vicenza, Treviso, Feltre, Belluno e Padova imponendo la sua autorità sempre con tanta, tanta violenza.

Nel 1254, quattro anni dopo la morte dell’imperatore Frederico II, Ezzelino fu scomunicato da Papa Innocenzo IV, che inoltre gli lanciò contro una campagna militare, una specie di crociata. La città di Padova fu dunque presa d’assedio per liberarla dal dominio di Ezzelino ed ecco perché il Beato Luca chiede con le ferventi preghiere l’aiuto di Sant’Antonio.

Sant’Antonio appare a due Frati francescani (uno di loro è probabilmente il Beato Luca), predicendogli l’imminente liberazione di Padova dal dominio del tiranno Ezzelino da Romano, cosa che effettivamente accadde nel 1256. Finalmente i  Padovani si erano liberati dalla tirannia del crudele Ezzelino; le loro preghiere erano state ascoltate dal Signore attraverso l’intercessione di Sant’Antonio.

Ezzelino morì tre anni dopo quando cercava impossessarsi senza successo della città di Milano.

Sono passati quasi ottocento anni, Ezzelino è un personaggio semisconosciuto della storia, Sant’Antonio invece è conosciuto in tutto il mondo e milioni di fedeli chiedono la sua intercessione nelle loro preghiere.

La scheda del miracolo

Meditiamo

La preghiera è l’attività più importante della nostra vita. E’ il modo principale che abbiamo per relazionarci con il Padre nostro che sta nei Cieli. Durante i secoli la preghiera ha preso varie forme: la parola, il canto, la lettura della Sacra Scrittura, il silenzio… Ma fondamentalmente è una conversazione con Dio, una conversazione verticale, non orizzontale. Quindi pregare significa parlare con Dio, ma anche ascoltarlo. E Dio comunica con noi tramite la Sacra Scrittura, gli eventi che ci accadono, o accadono attorno a noi, e anche attraverso altre persone che ci incoraggiano o ci aiutano a capire meglio la Sua volontà. Al di là però di quale mezzo Dio scelga per comunicare con noi, in ogni caso ci vuol rivelare che ci vuole bene, che sa quale è la cosa migliore per noi, e che ce lo vuol far sapere.

Ma perché pregare i Santi? Beh, noi crediamo che i Santi, cioè i Cristiani che sono in Paradiso, restino in comunione con noi; una comunione che esiste tra tutti coloro che appartengono a Cristo. E cosa fate nei momenti di sofferenza, di difficoltà, di stanchezza, di paura…? Chiedete a familiari o amici di aiutarvi o di pregare per voi.

I Santi in cielo sono nostri amici, che hanno il privilegio di stare accanto al Signore e così possiamo chiedere loro di pregare il Signore per noi. E quando chiediamo la loro intercessione, lo facciamo in forma di preghiera.