Messaggero di sant'Antonio

Nel «Messaggero di sant’Antonio» il progetto per l’assistenza sanitaria nella baraccopoli di Nairobi

«Da 22 anni Caritas sant’Antonio appoggia World Friends e il suo fondatore, il medico Gianfranco Morino, che ha saputo costruire insieme a dottori, operatori e volontari kenioti una rete sanitaria negli slum di Nairobi. Ogni grande cambiamento comincia da un piccolo passo, da una scintilla di bene che diventa un progetto condiviso.

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Anno Santo in Basilica, nel «Messaggero di sant'Antonio» l’approfondimento

In occasione dell'avvio del Giubileo 2025 in Basilica l’itinerario giubilare predisposto per i tanti pellegrini che la visiteranno in questo Anno Santo.

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Ottant’anni fa il martirio di padre Cortese, nel «Messaggero di sant’Antonio» il ricordo del francescano venerabile

Ottant’anni fa, nel bunker della Gestapo di piazza Oberdan a Trieste, dava la sua vita padre Placido Cortese, frate minore conventuale della Basilica del Santo e direttore del «Messaggero di sant’Antonio» dal 1937 al 1944, sul quale amava firmarsi «padre Messaggero», a sottolineare questa dimensione di annuncio della rivista e della sua stessa missione, giornalistica e francescana.

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La Basilica inclusiva, il Santo è per tutti

Bellezza, passione, spiritualità, voglia di condividere e un pizzico di ironia sono gli ingredienti di una visita davvero aperta a tutti. Un innovativo progetto di pastorale dell’arte ha creato in Basilica di Sant’Antonio un percorso in cui la disabilità è occasione per conoscere in modo inedito i tesori di arte e spiritualità del santuario.

A presentare l’iniziativa nel «Messaggero di sant'Antonio» di settembre è Giulia Cananzi con l'articolo “La Basilica inclusiva”.

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Ripartire dall’amore, le riflessioni del rettore del Santo sul «Messaggero di sant’Antonio»

«La confessione è chiamata anche “porta del cielo”. O vera porta del cielo, o vera porta del paradiso! Per mezzo di essa infatti, come attraverso una porta, il peccatore pentito viene introdotto al bacio dei piedi della divina misericordia, viene sollevato al bacio delle mani della grazia celeste, viene innalzato al bacio del volto della riconciliazione con il Padre» (Sant’Antonio, Sermoni, La penitenza)

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Albino Luciani, il vescovo «scricciolo» sul Messaggero di sant'Antonio di luglio-agosto

Attraverso le sue lettere immaginarie pubblicate dal 1971 al 1974 sul «Messaggero di sant'Antonio», Albino Luciani, allora patriarca di Venezia, annunciava il Vangelo, utilizzando l’umorismo e l’autoironia e invitando ciascuno a incamminarsi sulla via della santità. Rispondendo a una lettrice del mensile antoniano, nel numero di luglio-agosto, il direttore fra Massimiliano Patassini, racconta la collaborazione del futuro papa Giovanni Paolo I con il periodico dei frati del Santo.

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L’amicizia al tempo dei social e l’attualità del messaggio antoniano

Si intitola “Amico, custode dell’anima” la riflessione che questo mese il rettore della Basilica del Santo, padre Antonio Ramina, propone sul «Messaggero di sant’Antonio».

Nei suoi Sermoni sant’Antonio scriveva: «Dire amico è come dire “custode dell’anima” e il termine viene da amare. A chi è amico di Dio viene manifestata talvolta una certa luce nella coscienza, una luce di interiore letizia...».

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Di quando la peste colpì Padova e il convento del Santo

Quattro anni fa imperversava nel mondo la pandemia da Covid-19, e in molti pensarono alle terribili epidemie dei secoli passati, ricordate da artisti e scrittori. Tra tutte, la famigerata peste descritta mirabilmente da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi, che si scatenò nel Nord Italia tra il 1630 e il 1631, decimando la popolazione e infuriando con particolare virulenza nelle città più popolose. Anche la Città del Santo ne venne colpita, e con essa la vita della comunità del Santo, ma non fu l’unica volta…

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Anna e le sue sorelle, sul «Messaggero di sant'Antonio» una storia di coraggio e carità al femminile in Kenya

Un progetto in Kenya che mira a diminuire la mortalità materno-infantile, portato avanti da suore medico-missionarie con il supporto di Caritas sant’Antonio, affonda le radici nel 1925 e nel coraggio di una missionaria, che ha fondato la prima congregazione di medici donne nella Chiesa. A raccontare questa storia è Giulia Cananzi sul «Messaggero di sant’Antonio» di maggio.

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«Vedere con gli occhi del corpo», il primo presepe di san Francesco nel Natale 1223

Ottocento anni fa, nella Notte Santa del 1223, a Greccio (Rieti), Francesco d’Assisi, coinvolgendo gli abitanti del paese, rievocò la nascita di Gesù a Betlemme.

Frate Francesco volle «rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello».

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