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Pubblicato il 23 Febbraio 2023

Le opere di Donatello prestate dal Santo al Victoria and Albert Museum di Londra ci guidano lungo il cammino quaresimale

Il commento pastorale del rettore della basilica, p. Antonio Ramina

Il Crocifisso, Il Miracolo della Mula e l’Imago Pietatis di Donatello, fondamentali opere del maestro fiorentino custodite nella Basilica del Santo, sono da pochi giorni protagoniste assolute della grande mostra “Sculpting the Renaissance” (Scolpire il Rinascimento) al Victoria and Albert Museum di Londra (fino all’11 giugno). Terminata l’esposizione promossa da Delegazione Pontificia per la Basilica del Santo e Ministero della Cultura, che hanno monitorato passo a passo la movimentazione dei preziosi bronzi e il loro allestimento, i capolavori faranno ritorno in Basilica.

Il prestito delle opere è stata un’occasione per approfondire non soltanto l’elevato valore culturale dei bronzi del Donatello, che operò al Santo dal 1443 per un decennio, raggiungendo il vertice della sua evoluzione artistica, ma anche e soprattutto quello spirituale, come sottolineato dal commento pastorale del rettore della Basilica, p. Antonio Ramina, che si sofferma, in questo avvio di Quaresima, in particolare su una delle tre opere prestate, l’Imago Pietatis.

Di seguito l’intervento integrale del rettore:

L’Imago Pietatis di Donatello, tra le opere provenienti dalla Basilica del Santo e attualmente in mostra al Victoria and Albert Museum di Londra, può aiutarci efficacemente a muovere i primi passi lungo il cammino di Quaresima, sostenuti nello sguardo da questo punto di riferimento straordinario.

Il Signore Gesù è rappresentato già deposto dalla Croce e due angeli piangenti, ai suoi lati, sostengono il lenzuolo alle sue spalle.

Se il volto dei due angeli è segnato dal fremito di un dolore profondissimo, quello di Cristo è invece un volto che sembra dormiente, come già rasserenato dopo le terribili ore della sua passione. Il mirabile corpo di Gesù non appare dunque immobilizzato dalla morte, ma sembra quasi respirare ancora, di quello Spirito che Egli, dal patibolo della Croce, ci ha donato in pienezza.

Manteniamo su di lui il nostro sguardo di fede, aiutati anche dalle parole di sant’Antonio. È quel volto percosso, icona parlante di un amore senza pari, che diviene il tramite di comunione tra il Padre e noi tutti.

È grazie all’amore di Gesù, mostrato fino al compimento supremo, che noi potremo essere sicuri, sempre, dell’Amore del Padre.

E se a volte ci sembrerà che il Signore si stanchi di noi e delle nostre durezze di cuore, imploriamolo con ostinazione: «Tieni duro, non cedere, ti prego, al no del mondo; / promessa antica, continua come sempre a lusingarci d’amore futuro. […] Si oppongono al tuo adempimento / oscurità, durezze, falsi zeli devianti: perfidie, / irrisioni ti avviliscono, però / niente e nessuno può vanificarti: / lo sai… lo sai perché in noi stai / e di fronte» (Mario Luzi, Sotto specie umana).

 

Photo credit: © Nicola Bianchi – Archivio Messaggero di sant’Antonio. Soggetto: Imago Pietatis (la Pietà con angeli), bassorilievo in bronzo di Donatello, 1449; collocazione: paliotto altare maggiore, Basilica di S. Antonio, Padova.