News

Pubblicato il 04 Dicembre 2025

Il 5/12 presentazione del libro “Il campo di concentramento di Chiesanuova – L’internamento degli “slavi” a Padova durante la Seconda guerra mondiale” a Palazzo Moroni

Padre Placido Cortese tra 1942-1943 vi prestava la sua opera per alleviare le sofferenze degli internati

Slider Image
Slider Image

Sarà presentato venerdì 5 dicembre alle ore 17.00 a Palazzo Moroni (Sala Paladin), a Padova, il saggio di Antonio Spinelli Il campo di concentramento di Chiesanuova – L’internamento degli “slavi” a Padova durante la Seconda guerra mondiale (Cierre edizioni, 2025), uscito da pochi giorni. Una pubblicazione che è frutto di un progetto inteso a memorializzare quanto avvenuto nel quartiere patavino durante la Seconda guerra mondiale: l’apertura di un campo di concentramento (1942-1943), dove furono internati circa diecimila deportati dalla ex Jugoslavia (specialmente dalla Slovenia e dalla Croazia) e dove operò la grande carità di padre Placido Cortese.

L’incontro, che sarà presentato dal consigliere comunale Gianni Berno e dal vicepostulatore per la causa di beatificazione del Venerabile Placido Cortese, padre Giorgio Laggioni, vedrà gli interventi di Carlo Spartaco Capogreco, indiscussa autorità in tema di campi di concentramento italiani e autore della prefazione del volume, a tema “L’internamento civile fascista, tra storia e memoria”, di Isabella Insolvibile su “La prigionia alleata in Italia, 1940-1943”, e dello stesso Antonio Spinelli su “Il campo di concentramento di Chiesanuova, una storia stratificata”. Modera la giornalista Cristina Sartori.

 Scarica il programma

Frutto di accurate ricerche d’archivio in Italia e all’estero, il volume si propone di restituire la memoria del campo di concentramento di Chiesanuova, sfidando la rimozione storica e offrendo una base scientifica per la riflessione e lo studio. Il libro analizza in dettaglio (con testi, fotografie e documenti d’epoca) la struttura, l’organizzazione e il funzionamento del campo. Getta luce, inoltre, sulle difficili condizioni di vita e sulla quotidianità degli internati, confrontando le visioni edulcorate dei rapporti ufficiali italiani con le dure testimonianze slovene, che denunciavano fame, maltrattamenti e condizioni igieniche precarie.

Le condizioni di vita all’interno del campo furono mitigate, senza dubbio, per la grande opera caritativa che gravitava attorno a padre Cortese che, per alleviare le sofferenze degli internati (soprattutto la fame) fondò una specifica organizzazione di beneficenza (“Samopomoč”, ovvero “Mutuo soccorso”), attraverso la quale raccoglieva cibo, denaro e anche testi di lettura, con l’aiuto generoso da parte della tipografia del «Messaggero di sant’Antonio», del convento del Santo, delle diocesi di Padova, Lubiana, Gorizia e di singoli benefattori. Prestava soccorso a tutti, a prescindere dalle diverse appartenenze politiche. Padre Placido era autorizzato a far visita al campo e così ne approfittava per introdurvi di nascosto la corrispondenza non sottoposta al vaglio della censura e altre preziose forme di soccorso, portandosi via dell’altro nell’uscire.

Nel libro di Spinelli sono raccolti anche i contributi di Ernesto Damiani, Alberto Zanatta e Pompeo Volpe (Analisi delle cause di morte dei circa settanta internati che morirono a Chiesanuova); di padre Giorgio Laggioni (Profilo biografico del Venerabile Padre Placido Cortese); di Milovan Pisarri (Le fonti archivistiche dell’ex Jugoslavia e dell’Archivio militare di Belgrado). Oltre alla prefazione di Carlo Spartaco Capogreco, il libro ha l’introduzione di Leonardo Barattin (Associazione Viaggiare i Balcani) e di Pompeo Volpe e l’inquadramento storico di Ilaria Faccin.

«La Vice Postulazione della Provincia Italiana dei Frati minori conventuali si rallegra per il felice esito del progetto avviato per una maggiore conoscenza del campo di Chiesanuova e dell’opera insigne ivi sostenuta dal Venerabile Padre Cortese e confida che la pubblicazione realizzata contribuisca a rendere consapevoli le giovani generazioni di un tratto di storia comunque rilevante per la città di Padova – commenta padre Giorgio Laggioni, vicepostulatore della Causa di beatificazione di padre Cortese –. L’opera del prof. Antonio Spinelli giunge a compimento di un progetto al quale hanno collaborato istituzioni pubbliche e private, al fine di ridestare e conservare la memoria di una realtà, per molti padovani ancora sconosciuta nei suoi molteplici risvolti, che ha segnato la storia della città di Padova negli anni della Seconda guerra mondiale e in quelli immediatamente successivi».