Tra l’8 e il 9 ottobre il complesso scultoreo del capolavoro del Donatello dedicato al condottiero Erasmo da Narni detto “Il Gattamelata”, dopo 85 anni, ha toccato terra ed è stato “ricoverato per accertamenti” poco lontano, nell’androne dell’ex Museo civico di piazzetta Kolbe. Un momento davvero storico per questo monumento considerato tra i capolavori della scultura rinascimentale, realizzato dallo scultore fiorentino tra il 1447 e il 1453 su commissione della famiglia del condottiero Erasmo da Narni con l’avvallo del Senato della Repubblica Veneta, e solo successivamente posizionato dinanzi alla Basilica di Sant’Antonio.
Le operazioni di “stacco” del cavaliere (di peso stimato in circa 450 chilogrammi) e del suo destriero (di circa 1.600 chilogrammi) sono state possibili grazie alla R-Struct Engineering, all’Istituto Centrale per il Restauro, ad Arterìa di Firenze e alla Expin di Padova, sotto la supervisione del restauratore dottor Nicola Salvioli, del dottor Roberto Ciabattoni dell’Istituto Centrale per il Restauro, con la soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno Marta Mazza e la responsabile dell’Ufficio armi storiche della soprintendenza Monica Pregnolato.
Tra i presenti a questo momento storico, il rettore della basilica padre Antonio Ramina, il sindaco di Padova Sergio Giordani, l’assessore alla Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio, oltre a un discreto pubblico di passanti incuriositi.
Così il rettore del Santo padre Antonio Ramina: «Gli interventi sul Gattamelata costituiscono un ulteriore passo in avanti nelle analisi sullo stato di salute dell’opera in vista del restauro. Un’opera così importante per la Basilica e la città di Padova merita tutta l’attenzione del caso, dato l’insigne valore artistico e simbolico. È doveroso che anche chi verrà dopo di noi possa ammirare una testimonianza artistica come questa, geniale sotto il profilo artistico e culturale».
Così l’architetto Ugo Soragni, direttore scientifico per il restauro: «La prima fase delle indagini, condotte d’intesa con la Soprintendenza e con la collaborazione del centro di studi e ricerche sui beni culturali dell’Ateneo di Padova, ha permesso di identificare e approfondire lo stato di alterazione delle superfici bronzee del gruppo equestre e la vulnerabilità strutturale tanto di esso quanto del suo basamento in pietra, concludendo per la necessità che la prosecuzione delle indagini e l’avvio dei primi interventi conservativi dovesse avvenire in un ambiente controllato e protetto. […] Ora che Cavaliere e Cavallo sono all’ex Museo Civico “Boito” ci vorrà qualche mese per completare tutto il lavoro di indagine e di interpretazione dei risultati. Dopodiché si farà il punto della situazione mettendo insieme i risultati delle analisi eseguite all’esterno sino a ora, con quelli dei nuovi studi. E solo allora sarà possibile stendere il programma di intervento vero e proprio che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza».
Lo spostamento dell’intero gruppo bronzeo, composto da 36 pezzi, si è reso necessario per ultimare gli accertamenti preliminari al restauro, che saranno effettuati grazie al sostegno delle organizzazioni americane senza scopo di lucro Friends of Florence e Save Venice, disponibili a contribuire anche alla successiva fase restaurativa vera e propria.
Questi due giorni “storici” hanno visto la terza ‘discesa’ del gruppo bronzeo dal suo collocamento sul sagrato intorno al 1457. La prima avvenne nel mese di novembre del 1917, quando il Monumento venne ricoverato a Roma in Palazzo Venezia sino al termine della Grande Guerra (fece ritorno sul Sagrato nel luglio del 1919). La seconda avvenne il 1° ottobre del 1940 quando nuovamente il Gruppo fu smontato all’inizio del Secondo conflitto mondiale e ricoverato all’Abbazia di Carceri d’Este (PD) dove restò sino al 6 giugno 1945.
Crediti fotografici:
Per le foto dello "stacco" del cavaliere - photo credit Marco Borrelli
Per le foto dello "stacco" del cavallo - photo credit Gianni Berno - Veneranda Arca del Santo
Si ringraziano gli autori