Arte

Pubblicato il 08 Giugno 2016

La “Madonna delle Messe” ritorna all’antico splendore

L’affresco cinquecentesco, attribuito a Filippo da Verona e restaurato grazie al contributo del Lions Club Padova Host, è stato inaugurato oggi al Santo

La cinquecentesca “Madonna in trono tra i Santi Felice II e Caterina d’Alessandria” della basilica del Santo torna all’antico splendore grazie a un intervento di restauro sostenuto dal Lions Club Padova Host. I pellegrini che affolleranno la basilica antoniana per la festa del Santo potranno così godere della vista dell’opera, dipinta sopra un’antica porta di ingresso alla sacrestia e al campanile meridionale.

Il restauro, commissionato dalla Veneranda Arca di S. Antonio e affidato alla restauratrice Monica Vial, è durato circa due mesi, con la supervisione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso.

L’affresco, datato 1509 e attribuito a Filippo da Verona, pittore della schiera dei Veneti viaggianti e attivo al Santo nei primi anni del Cinquecento, si trova ora collocato sopra il banco dove si prenotano le messe, da qui la denominazione popolare di “Madonna delle Messe”. Il dipinto, che raffigura una “sacra conversazione” tra la Vergine con il Bambino e i due santi martiri, san Felice II Papa e santa Caterina d’Alessandria, posti ai lati del trono, propone un impianto figurativo tipico della pittura veneta del primo Cinquecento, con innegabili richiami ai modi di Cima da Conegliano e di Vittore Carpaccio.

Prima del restauro l’affresco passava quasi inosservato a causa dello strato di sporcizia che ne oscurava colori e valore. A causa di un incendio che interessò la basilica nel Settecento (esattamente il 25 marzo 1749), la superficie pittorica mostrava scalfitture causate dalla caduta di materiali incandescenti e di piombo colato dalle campane, senza intaccare fortunatamente i volti dei personaggi. Un certosino lavoro di pulizia ha permesso di svelare sotto vecchie ridipinture i colori originari di incredibili tonalità e sotto uno strato di intonachino l’originale cornice affrescata con putti alati e strumenti musicali antichi rappresentati con dovizia di particolari. Ritornato alla luce anche il paesaggio di sfondo, a sinistra della Vergine, con un alberello in veste autunnale, precedentemente scomparso sotto estese ridipinture.

Un leggero restauro pittorico con l’uso di acquarelli a selezione cromatica e punta di pennello ha coperto solo le lacune più evidenti restituendo un’equilibrata armonia al dipinto senza alterarne la vera storicità.

Per maggiori informazioni, comunicato stampa e la gallery fotografica dell'affresco: www.arcadelsanto.org

Fotografie:
1) L'affresco a restauro ultimato ©Veneranda Arca di S. Antonio
2) I promotori dell'iniziativa: da sinistra p. Enzo Poiana, rettore della Basilica, Gianni Berno, presidente della Veneranda Arca di sant'Antonio, e Francesco Maria Cirillo, presidente del Lions Club Padova Host.