News

Pubblicato il 13 Giugno 2023

La festa del Santo 2023, l’abbraccio dei fedeli a ogni messa. Le parole di rettore, vescovo e ministro provinciale

Il rettore: «Ben venga nuovamente questa giornata all’insegna della straordinaria normalità»

«Benvenuti in questa giornata di festa all’insegna della ritrovata normalità!». Così il Rettore della Basilica padre Antonio Ramina ha salutato sin dalle prime luci dell’alba i pellegrini e i fedeli che anche quest’anno, finalmente liberi da qualsiasi restrizione legata al Covid, tornano a festeggiare il Santo. Già dalle ore 5 del mattino – ancora non albeggiava - piccoli gruppi di pellegrini attendevano l’apertura del portone della Basilica per andare subito a salutare frate Antonio che riposa nella sua Tomba da secoli, sempre pronto ad accogliere preghiere, suppliche, ringraziamenti e richieste di grazia.

«Sant’Antonio ci trasmette sempre i valori fondamentali del Suo messaggio: la pace, la solidarietà nei confronti di chi ha bisogno e il perdono – ha proseguito padre Antonio -. Il tema della Tredicina di quest’anno che ripercorre l’anniversario nel 1223 della predica ai pesci a Rimini, ci deve ispirare a comunicare il Vangelo e a disporci con l’animo dell’ascolto. L’auspicio di questa giornata di festa è che Sant’Antonio ci aiuti a recuperare la pace a partire dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità e che questa onda di bene possa arrivare a toccare i cuori anche di chi ha le sorti dei popoli, in Ucraina e in tante zone della Terra desiderose di pace.»

Alle celebrazioni che si sono susseguite a ritmo di una Santa Messa circa all’ora, erano tutti occupati gli 800 posti a sedere in Basilica e moltissima gente ha seguito le celebrazioni in piedi nelle navate, per circa un migliaio di persone per ogni celebrazione.

«Sempre stupisce la fede che si legge nel volto, nei gesti e nelle preghiere di chi giunge a questa Basilica – ha predicato Sua Eccellenza il Vescovo Claudio Cipolla nella sua Omelia -. Sostare di fronte al flusso delle persone, intuire come stanno, scrutare nel loro profondo per cogliere la loro preghiera e scoprire nel dialogo e nelle strette di mano che il mistero del cuore e della vita di ogni uomo e di ogni donna è ancor più profondo di quanto si possa immaginare è l’insegnamento di questa giornata: un’umanità che come un fiume in piena avanza, inarrestabile, lungo la storia e la vita; un’umanità che spinge gli argini e minaccia di romperli: tanta è la forza e  la pressione della vita che domanda pace e giustizia.». Il Vescovo si è poi soffermato su alcuni punti fragili dove gli argini rischiano di rompere: le guerre in Ucraina, nel Sudan ed in altri posti che non si ricordano; l’accoglienza dei migranti; la debolezza delle giovani generazioni.

«Antonio apostolo instancabile del Regno di Dio – ha predicato il Ministro Provinciale padre Roberto Brandinelli nell'Omelia della Messa Solenne delle ore 17 -. Forse sembrerà banale o fin troppo scontato, ma sappiamo bene che la Romagna è stata tristemente protagonista anche in questo 2023, martoriata da un’alluvione le cui cause remote sembrano potersi ascrivere al cambiamento climatico al quale stiamo assistendo ormai da troppo tempo. Dentro a questo tragico evento che ha coinvolto tante persone che hanno perso la vita, i loro beni, i ricordi più cari, il lavoro, la loro quotidianità, si nasconde un richiamo importante che Sant’Antonio aveva fatto suo nella Romagna del suo tempo e che in qualche modo oggi rilancia a noi. Si tratta dell’urgenza che tutti abbiamo di ritornare a Dio. Perché oggi più che mai essere cristiani autentici vuol dire prendersi cura del creato sapendo che c’è un legame stretto tra il Vangelo e la cura del mondo nel quale Dio ci ha collocato. Ce lo ha ricordato molto bene Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’ sulla cura della casa comune, facendo appello alla necessità di una conversione ecologica.»

«Tra i vari aspetti che fanno di Antonio un Santo attuale - ha proseguito il Ministro Provinciale nella sua Omelia - c’è sicuramente l’invito ad attuare nella nostra vita di credenti e a proporre al mondo una sana relazione con il creato. Una relazione che sia conseguenza di una conversione integrale a Dio. E questa conversione comincia dalle cose semplici e quotidiane della vita: dall’alimentazione, all’uso degli elettrodomestici, dal consumo intelligente dell’energia, alla riduzione e diversificazione dei rifiuti.»

Dopo la Messa Solenne delle ore 17, è uscita secondo il tradizionale percorso (Via del Santo, Via San Francesco, Canton del Gallo, Via Roma, Via Umberto I, Prato della Valle, Via Luca Belludi), la solenne processione per le strade cittadine con la Statua votiva processionale e, al rientro, la benedizione con la Reliquia del Santo dal Sagrato.

 

Fonte: Comunicato stampa, Relazioni con i Media per la Tredicina e per la Solennità del Santo - Cristina Sartori