Messaggero di sant'Antonio

«Vedere con gli occhi del corpo», il primo presepe di san Francesco nel Natale 1223

Ottocento anni fa, nella Notte Santa del 1223, a Greccio (Rieti), Francesco d’Assisi, coinvolgendo gli abitanti del paese, rievocò la nascita di Gesù a Betlemme.

Frate Francesco volle «rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello».

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L’incendio della Basilica del 1749, sul «Messaggero di sant’Antonio» il resoconto dell’evento

Nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1749 un incendio devastò il Santuario antoniano. Solo l’intervento di un manipolo di coraggiosi preservò le reliquie antoniane dal fuoco. E la generosità del «popolo di Antonio» restituì presto la chiesa al culto.

Sicuramente non dovevano essere mancati altri piccoli incendi – domati senza danni eccessivi – in una struttura che ha molti inserti lignei, ma nessuno fu così drammaticamente tragico come quello.

Fra Luciano Bertazzo racconta sul «Messaggero di sant’Antonio» quella catastrofe che impressionò molto la città e non solo.

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“Quando la Basilica fu a rischio”, il «Messaggero di sant’Antonio» racconta gli eventi che nei secoli hanno messo in pericolo il complesso dei frati

L’«orribil meteora» del 1394, il «guasto» del 1513, la grandine devastatrice del 1834. Sono solo alcuni degli eventi che, nel corso di 800 anni, hanno rischiato di distruggere il santuario che dal 1232 ospita i sacri resti di sant’Antonio e, da allora, accoglie migliaia di pellegrini e devoti in preghiera.

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Il nuovo Delegato pontificio per il Santo fa il suo ingresso solenne domenica 8 ottobre

L’8 ottobre fa il suo ingresso nella Basilica di Sant'Antonio a Padova S.E. monsignor Diego Giovanni Ravelli, arcivescovo titolare di Recanati, nominato lo scorso giugno da papa Francesco nuovo Delegato pontificio per il Santuario antoniano. Lo intervista in esclusiva Sabina Fadel sul «Messaggero di sant’Antonio» di ottobre.

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“Musica sacra, linguaggio di Dio”, nel Messaggero di sant’Antonio la storia della musica al Santo

«Sotto le splendide cupole della Basilica del Santo da sempre risuonano inni, canti e solenni armonie che accompagnano le celebrazioni liturgiche. Già in una delle biografie del Santo, la Benignitas, si riporta che la traslazione del corpo del Santo (8 aprile 1263) avvenne “con la più splendida solennità, tra suonare di organi, squillare di trombe, tintinnare di cembali, armonioso concento di canti soavi” […]. Tuttavia, il canto dell’epoca era soprattutto il gregoriano, almeno fino alla metà del XV secolo, quando si fece progressivamente spazio alla polifonia».

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“Ritornare libere sui banchi di scuola”, il «Messaggero di sant’Antonio» e Caritas sostengono donne e bambini del Nord Kivu

Non c’è pace sotto il cielo del Nord Kivu, regione orientale della Repubblica democratica del Congo, dove, dal 1996, a fasi alterne, si è susseguita una serie di conflitti violentissimi, per l’accaparramento delle risorse minerarie. L’ultimo risale al marzo 2022, quando un gruppo di ribelli, l’M23, considerato sconfitto, è tornato a terrorizzare le popolazioni. Si stimano oltre 5 milioni di vittime in questi anni, mentre oggi gli sfollati intorno a Goma, la capitale della regione, secondo MSF (Medici Senza Frontiere) sono 600 mila.

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"Nel nome di Antonio dottore", il «Messaggero di sant’Antonio» di luglio-agosto racconta la storia e le peculiarità dell’Istituto Teologico S. Antonio Dottore

«Non molto distante dalla Basilica del Santo, in via san Massimo, dal 1938 ha sede l’Istituto Teologico Sant’Antonio Dottore (ITSAD). Risale a quell’anno la realizzazione del progetto di trasferire dal convento di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia a Padova il seminario teologico dei giovani frati in formazione – scrive fra Luciano Bertazzo nel numero estivo del Messaggero di sant’Antonio -. […] una storia consolidata, più che ottuagenaria, che ha avuto nel tempo varie trasformazioni.

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La Veneranda Arca di Sant'Antonio, il mensile antoniano racconta questa antica istituzione

Veneranda Arca di sant'Antonio, chi è costei? A raccontare questa antica istituzione è fra Luciano Bertazzo, direttore del Centro Studi Antoniani, dalle colonne del «Messaggero di sant'Antonio» nel numero estivo di luglio-agosto.

L'autore ci guida alla scoperta di una realtà che, dal 1396, affianca i frati nella gestione della grande Basilica, rappresentando il coinvolgimento della città di Padova nel rapporto con il suo Santuario.

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La storia dell’edificazione della Basilica del Santo nel «Messaggero di sant’Antonio»

In occasione della Festa della Traslazione delle Reliquie del Santo, nota con il nome popolare di Festa della Lingua, che si celebra oggi, Ettore Frabonaldo, nell’articolo “Una Basilica per accogliere” pubblicato sul «Messaggero di sant’Antonio», racconta la storia della costruzione della “nuova chiesa” per custodire le spoglie del Santo.

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Dall’arte al Vangelo, quando la bellezza aiuta a riscoprire il sacro

«Chi più di san Francesco riusciva a vedere in ogni creatura, anche la più piccola e in apparenza insignificante, un “bello che rimandava al Bellissimo”? Non stupisce quindi se oggi, proprio in ambito francescano, si sta diffondendo una vera e propria “Pastorale del bello”, vale a dire un filone che intende, attraverso il linguaggio dell’arte figurativa, della musica e della poesia, ricondurre gli uomini e le donne di oggi a Dio».

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