Arte

Pubblicato il 03 Dicembre 2018

Concluso l'intervento di restauro degli affreschi della Cappella Polacca di S.Stanislao in Basilica

Lunedì 10 dicembre alle 17.00 l'inaugurazione della Cappella con celebrazione di una S. Messa e benedizione

Torna a splendere la Cappella Polacca di S.Stanislao, all'interno della Basilica del Santo, dopo l'intervento di restauro recentemente concluso, progettato ed eseguito nella ricorrenza del centenario dell’indipendenza della Polonia. Gli interventi si sono concentrati sul ciclo di affreschi di Tadeo Popiel, eseguiti nel 1899 in stile Art Nouveau e su numerosi busti e lapidi collocati anch'essi all'interno della cappella.

Per l'occasione lunedì 10 dicembre alle ore 17.00 p. Oliviero Svanera, Rettore della Basilica, e p. Sylvester Bartoszewski, penitenziere polacco presso la Basilica, celebreranno una s. Messa, alla quale seguirà la benedizione della Cappella.

La Cappella Polacca, una delle cappelle radiali della Basilica e più precisamente la quarta tra le otto dell’emiciclo, già Cappella di San Bartolomeo venne trasformata nella cappella nazionale durante i lavori di restauro eseguiti in Basilica alla fine del XIX secolo: nel 1895 padre Warchal, penitenziere in Basilica, avanzò la proposta che venisse assegnata una cappella per trasportarvi l’altare di Santo Stanislao presente in Basilica già dalla fine del Cinquecento. L’Arca accettò la richiesta, concedendo quella di San Bartolomeo, nella quale era situato il piú antico e sontuoso monumento polacco di Erasmo Kretkowski, castellano di Gniesno, morto nel 1558.

L’arredamento della cappella venne seguito dal penitenziere Padre Jan Warchał e dal noto architetto Camillo Boito, figlio della contessa polacca Józefina Radolińska. L’autore degli affreschi eseguiti nel 1899 è Tadeo Popiel. Le decorazioni pittoriche rispondono ad un programma patriottico strettamente legato alla storia e la tradizione religiosa della nazione. Per i polacchi che venivano a visitare la cappella, gli affreschi al suo interno, soprattutto all’inizio del XX secolo, quando erano ancora in vigore le spartizioni settecentesche della Polonia, erano un potente richiamo, un segno di attaccamento alla loro identità e un’espressione del loro desiderio di riportare la patria nella mappa dell’Europa.

Il restauro del 2018 porta a compimento una lunga serie di interventi, iniziati nel 2005, che hanno interessato, oltre ad altri numerosi manufatti, anche l'altare di Camillo Boito del 1900, il citato monumento sepolcrale di Erasmo Kretkowski e la cancellata in ferro battuto che chiude la Cappella, progettata nel 1925 dall'Officina di Albert Calligaris.

I lavori di restauro sono stati guidati dalla dott.ssa Elżbieta Barbara Lenart e nell'ambito dello stesso progetto sono state continuate le analisi con lo scopo di definire la tecnica esecutiva dei dipinti di Popiel; a questo proposito sono intervenuti il laboratorio Pro Arte a Noventa Vicentina, e il laboratorio delle Analisi Non Distruttive per gli Oggetti Antichi (LANBOZ) presso il Museo Nazionale di Cracovia.

Enti Patrocinanti e Sostenitori

Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia, Istituto Nazionale del Patrimonio Culturale Polacco all’Estero POLONICA, Museo Nazionale di Cracovia, Museo Nazionale di Varsavia, Accademia dei Rampanti, Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, Veneranda Arca di S. Antonio di Padova.